UN MONDO DI CAVALLI DIVERSO, PER IMPARARE A GUARDARE CON I LORO OCCHI, A PENSARE CON LA LORO TESTA E A SEGUIRE IL NOSTRO CUORE CON IL LORO ISTINTO di Alessandra Schieppati

20/01/10

LA CACCIA NEL MIRINO

Nel 1990, 18 milioni di persone espressero il loro “no” alla caccia nell’apposito referendum; nel 2004 un sondaggio proposto dall’Ente Protezione Animali tramite Eurisko evidenziò che: l’82,5% degli italiani si oppone a ogni ulteriore liberalizzazione della caccia; il 74% è contrario all’attività venatoria; per il 71% la caccia sottrae a tutti una parte del patrimonio naturale; per il 69% della popolazione, la caccia può costituire un pericolo anche per l’uomo; il 65% degli italiani è convinto che il cacciatore uccida per divertimento.

La vigente legge sulla caccia presenta incongruenze giuridiche: nei confronti dell’articolo 842 del Codice Civile, in quanto impedisce ai proprietari di vietare l’accesso dei cacciatori nei loro terreni, il che costituisce una grave limitazione del diritto di proprietà; per l’abitudine di alcune Regioni a derogare alla normativa nazionale, prassi contestata sia da Bruxelles che dalla Corte Costituzionale.

Volontari delle associazioni contrarie alla caccia setacciano le pagine dei giornali per risalire a eventuali incidenti venatori e stilare un bilancio delle vittime umane. Ciò ha portato a un tragico risultato relativo al triennio 2006/2009: 130 morti e 249 i feriti a causa della caccia.
Forse anche per questo, dal 1980 al 2007, il numero degli italiani con la “passione” per la caccia si è dimezzato, passando da un milione e mezzo a meno di 750 mila.

L’ENPA ha lanciato una campagna stampa per far capire ai cacciatori quanto sia fuori luogo quel sentimento “eroico” e “romantico” che essi provano armati fino ai denti, affrontando per lo più animaletti decisamente poco temibili. La campagna è prodotta dall’agenzia pubblicitaria Ogilyy & Mather.

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